LUNEDI 28 GENNAIO ore 19:00
Quarto appuntamento del ciclo
“Il viaggio rivoluzionario dell’eroe”
L’eroe sportivo
diviso tra spettacolo e il suo popolo
Incontro con Gioacchino Toni
(Coautore di “Storie di sport e politica” Mimesis 2017)
Discussant: Fabio Ciabatti e Mazzino Montinari
Organizza: Gruppo di Studio Antongiulio Penequo
Il campione sportivo si avventura nel mondo straordinario costituito dal campo di gioco dove vigono regole a sé stanti, compie azioni straordinarie sconfiggendo nemici temibili e infine condivide la propria felicità con il popolo dei suoi tifosi. L’eroe sportivo incarna i sogni e i desideri di una comunità, spesso fittizia ma non sempre: le tifoserie delle due squadre del Cairo, dopo essersi scontrate per tanti anni, si riuniscono nella difesa di piazza Tahrir sostenendo, data la loro preparazione “bellica”, in modo efficace gli scontri con polizia e mazzieri del regime. Abbiamo qui un’inversione. Non c’è più bisogno di un eroe da ammirare per creare un legame: tutti diventano eroi e, al tempo stesso, nessuno lo è.
—- Sul ciclo di incontri “Il viaggio rivoluzionario dell’eroe” —
Il Gruppo di Studio Antongiulio Penequo affronta, da diverse prospettive e con diverse strumentazioni teoriche, il tema dell’eroe oggi.
A tal fine ha pubblicato sulla rivista letteraria “Carmilla” (carmillaonline.com) alcuni articoli che declinano questa figura in vari modi: dall’eroe cinematografico a quello della tragedia classica, dal tema del rapporto tra eroe e movimenti nell’attualità politica sudamericana alla questione filosofico-mitologica dell’eroe in quanto narratore.
L’eroe è la metafora della soggettività, dell’agency, è colui o colei che prende coscienza di una oppressione e decide di ribellarsi. Ma chi può impersonare questa figura oggi? Quali sono le sue qualità precipue? Come si può dare una relazione positiva, critica, tra l’eroe e le sue azioni? Che rapporto c’è tra il carattere dell’eroe e il suo destino? Qual è il nesso che s’instaura tra l’eroe e il suo pubblico o il suo popolo? Quanti tipi di eroi e di eroine esistono?
Dopo aver analizzato l’eroe working class nel primo appuntamento del ciclo, il secondo si concentra sull’emergere della soggettività in coloro che per il senso comune ne sarebbero costitutivamente privi. Il viaggio è rivoluzionario in questo caso anche perché è intrapreso da “non eroi”.
A tal fine ha pubblicato sulla rivista letteraria “Carmilla” (carmillaonline.com) alcuni articoli che declinano questa figura in vari modi: dall’eroe cinematografico a quello della tragedia classica, dal tema del rapporto tra eroe e movimenti nell’attualità politica sudamericana alla questione filosofico-mitologica dell’eroe in quanto narratore.
L’eroe è la metafora della soggettività, dell’agency, è colui o colei che prende coscienza di una oppressione e decide di ribellarsi. Ma chi può impersonare questa figura oggi? Quali sono le sue qualità precipue? Come si può dare una relazione positiva, critica, tra l’eroe e le sue azioni? Che rapporto c’è tra il carattere dell’eroe e il suo destino? Qual è il nesso che s’instaura tra l’eroe e il suo pubblico o il suo popolo? Quanti tipi di eroi e di eroine esistono?
Dopo aver analizzato l’eroe working class nel primo appuntamento del ciclo, il secondo si concentra sull’emergere della soggettività in coloro che per il senso comune ne sarebbero costitutivamente privi. Il viaggio è rivoluzionario in questo caso anche perché è intrapreso da “non eroi”.